L’ASPETTO ULTIMO O ASSOLUTO DI TARA.

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L’ASPETTO ULTIMO O ASSOLUTO DI TARA.2018-10-04T23:21:39+02:00

La natura assoluta di Tara è rappresentata dalla Saggezza Trascendentale (prajñõpõramitõ) di tutti i buddha: tale saggezza consiste nel comprendere la Vacuità (æ¾nyatõ) di ogni fenomeno. Infatti, ogni fenomeno (cosa, persona, evento) possiede due distinti modi di essere : quello ultimo o definitivo e quello convenzionale, empirico o apparente; la Vacuità è il suo modo ultimo ed assoluto di esistere, è il modo in cui i fenomeni esistono realmente.

Tutto ciò che esiste, ogni cosa o fatto, ha una qualità essenziale : quella d’essere un evento che sorge ed esiste in modo dipendente da qualcos’altro, cioè di essere il prodotto dell’interdipendenza. Questa qualità è la Vacuità : che quindi significa “assenza di esistenza in sé, autonoma ed inerente”. La Vacuità non è una negazione del concetto di esistenza (nichilismo), ma suggerisce l’idea che l’esistenza non è auto-sufficiente bensì è dipendente da cause e condizioni. Inoltre i fenomeni dipendono anche dalla designazione della mente : un tavolo, ad esempio, in realtà esiste in relazione al nome con cui lo chiamiamo.

Tutte le divinità femminili rappresentano la prajñapõramita.

Tara è la rappresentazione o manifestazione della prajñapõramita di tutti i buddha e bodhisattva. Infatti, tutti costoro – in quanto manifestazioni della saggezza (prajña) – appaiono in aspetto femminile (yum), mentre – in quanto manifestazioni della compassione (karuna) – appaiono in forma maschile (yab).
Un’imputazione mentale è attribuita ad un aggregato dipendente da varie parti, cause e circostanze (quattro gambe di legno, un ripiano, un falegname che li ha messi insieme, ecc.) Quindi, nella sua natura autentica Tara non si differenzia dalla Prajñapõramita, la Sacra Perfezione della Saggezza.

La Saggezza può essere solo femminile, perché è la comprensione dell’ultima vera natura o Vacuità, una ed indivisibile, l’eterna ed immutabile sorgente e matrice di tutto ciò che è.

Tutte le põramita o virtù che portano alla buddhità devono essere praticate con saggezza, cosicchè è nell’utero della Perfezione della Saggezza che viene allevato l’embrione della buddhità, il bodhicitta concepito al momento di prendere il voto del bodhisattva. Tutti i buddha e i bodhisattva sono “nati” dalla saggezza (prajña) di Tara (e anche la nostra crescita spirituale dipende dalla saggezza), in quanto essa risveglia ed aiuta a sviluppare completamente il nostro potenziale di ottenere l’Illuminazione, cioè produce l’illuminata consapevolezza di un buddha liberando dai veli dell’illusione emotiva ed intellettuale 42 : ecco perché Tara è detta “madre di tutti i buddha”43 – un attributo, questo, che è rappresentato dal frutto rosso, dal fiore blu e dal bocciolo giallo dell’uttpala che essa tiene nella mano sinistra (simboli rispettivamente dei buddha del passato, del presente e del futuro). E poiché alla fine anche noi diventeremo dei buddha, Tara – che è madre di tutti i buddha – è anche la nostra propria madre. Tara pertanto è la forma buddhista della Grande Dea Madre (Yum chen-mo), che è fiorita in India da tempo immemorabile sotto l’aspetto di varie divinità femminili. La Dea Madre è l’espressione dell’archetipo femminile impresso nelle menti di tutti noi ; esso comprende due aspetti : la funzione materna di contenere e quella di sviluppare e trasformare (la madre contiene in sé l’embrione, che si sviluppa nel suo seno). Come dea della trasformazione spirituale, Tara rappresenta il potere femminile dell’inconscio, il potere materno che genera ed alleva, protegge e trasforma e in cui opera una sapienza ben superiore a quella conscia dell’uomo (astratta e concettuale, con le sue dannose illusioni di auto-sufficienza). Nel tantrismo buddhista la Saggezza femminile è simboleggiata dalla luna (c’è connessione tra la luna e il ciclo mestruale mensile) : vi è una Tara “bianca come una luna d’autunno” e di solito Tara è raffigurata seduta su un disco lunare oppure è appoggiata con la schiena ad una luna piena. Nell’anuttara-yoga-tantra, l’aspetto ultimo di Tara è l’unione di Beatitudine e Vacuità. In tale tantra infatti ci si serve del desiderio per generare una beatitudine che viene impiegata come mezzo per sviluppare uno stato mentale contrassegnato da un’estrema sottigliezza capace di cogliere la Vacuità. La beatitudine quindi è ciò che sostiene e rafforza la consapevolezza della Vacuità. Il risultato è che si fondono insieme l’esperienza della beatitudine e la comprensione della Vacuità : e quando lo stato mentale che sperimenta la beatitudine (cioè la consapevolezza-beatitudine) realizza la Vacuità come suo oggetto, si ottiene la non-dualità. Dentro di noi abbiamo la potenzialità di Tara, come pure quella di tutti i buddha. Per attuare tale potenzialità, dobbiamo seguire il Sentiero (rinuncia del samsõra, generazione di bodhicitta, comprensione della vacuità, pratica delle põramita, ecc.), così da perfezionare corpo, parola e mente secondo la pratica dettata dai s¾tra e dai tantra, le Scritture buddhiste. Infatti Tara è una potenzialità latente dentro la mente
42 E conseguentemente liberando dalla sofferenza del samsõra. In effetti, il solo modo per liberarsi da questa è attraverso la percezione corretta della Realtà com’essa veramente è. 43 Ovviamente, non in senso fisico, ma spirituale.
di ogni essere senziente, il quale con la pratica può svilupparla e imparare ad identificarsi con essa e alla fine raggiungere la Perfezione suprema, lo stato pienamente realizzato.