6 luglio 2010 - Associazione Culturale Tibetana

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Dichiarazione del Kashak in occasione del settantacinquesimo compleanno di Sua Santità Dalai Lama

6 luglio 2010


In occasione dei festeggiamenti per il settantacinquesimo compleanno di Sua Santità Dalai Lama, Leader spirituale e temporale del popolo tibetano, il Kashak, a nome di tutti i tibetani che vivono dentro e fuori dal Tibet, dei suoi discepoli e dei sostenitori di tutto il mondo, desidera renderGli omaggio, e prega affinché possa vivere per centinaia di anni.

Grazie al suo forte senso di empatia e compassione che ha sviluppato sin dall’infanzia, Sua Santità Dalai Lama ha reso un grande servizio all’umanità, aiutando persone di ogni età, estrazione sociale e cultura, e, allo stesso tempo, contribuendo a mantenere e promuovere gli insegnamenti del Buddha Sakyamuni, conosciuto tra i buddhisti come la “Quarta Guida”. In modo particolare, in quest’era post moderna, Sua Santità è stata una guida ispiratrice tra credenti (di tutte le religioni del mondo) e non credenti. Andando oltre i confini imposti dalle religioni, Sua Santità è stato il primo a dare consigli su ciò che lui definisce “l’etica secolare”, ponendo l’attenzione sul bisogno di sviluppare una responsabilità universale attraverso la promozione di valori umani di base e l’armonia e la coesistenza pacifica tra le religioni, per il bene del mondo in cui viviamo. Inoltre, per risolvere la questione Tibetana, Sua Santità ha promosso la politica della “Via di Mezzo” e dei mezzi non violenti per ottenerla. Sua Santità ha inoltre trasformato la natura dell’ordinamento Tibetano in esilio in una vera democrazia. Saremo eternamente grati al Dalai Lama. E proprio perché abbiamo pienamente compreso tutto quello che ha fatto per noi, ci impegneremo a mettere in pratica i tanti consigli che ci ha dato.

Che non sia mai successo nulla di grave al Dalai Lama, questo dipende principalmente dai sentimenti altruistici e dai meriti Karmici accumulati da Sua Santità, dalla protezione degli dei guardiani del Tibet, dal merito collettivo accumulato dal popolo Tibetano, ma in modo particolare questo dipende dall’assistenza e dalla co-operazione dei governi centrali e statali dell’India e dal suo grande popolo. Mentre esprimiamo i nostri più sentiti ringraziamenti, specialmente a coloro che si occupano della sicurezza di Sua Santità, chiediamo che si possa intensificare ulteriormente l’assistenza e la co-operazione a questo proposito.

Dotato di grande senso di compassione, Sua Santità opera sempre per il beneficio dell’intera umanità. “Come la terra e gli altri grandi elementi [della natura], come il cielo [sopra di noi] // possa [io] esistere in eterno per risolve gli infiniti problemi degli esseri senzienti”. Ispirato da questi versi di Shantideva, il grande Bodhisattva, Sua Santià si dedica completamente al servizio di tutti gli esseri senzienti. Proviamo solo grande ammirazione per questa grande missione, che però mette a rischio la salute di Sua Santità. Il benessere fisico di Sua Santità è importante per tutta l’umanità, in particolare è importante per i vantaggi che il popolo Tibetano può ottenere nel breve e nel lungo periodo. Quindi Lo imploriamo affinchè i tanti impegni quotidiani non affatichino troppo la sua persona.

Alcuni leader della Repubblica Cinese, ciechi di fronte alle giuste scelte, e non lungimiranti a causa della brama di potere personale e politico, stanno spendendo deliberatamente risorse umane e finanziarie per calunniare Sua Santità con accuse infondate. Ciò è dovuto alla loro invidia per non riuscire a competere con l’affetto e la simpatia che Sua Santità riscontra in tutto il mondo. Le azioni negative di queste persone tornano indietro con un effetto “boomerang”: il mondo intero vede come i leader autocratici cinesi si basino sulla menzogna e sulla violenza piuttosto che cercare la verità dei fatti. Questa situazione ha reso i Tibetani ancora più uniti, tuttavia, come è stato anche dichiarato nei trattati indiani e tibetani sugli affari mondiali, il potere dell’opposizione non deve essere sottovalutato o trascurato; per questo motivo il Kashak desidera fare degli appelli molto importanti in questo momento critico ai Tibetani che vivono dentro e fuori dal Tibet.

A seguito della manifestazione del 2008, dove il popolo Tibetano ha mostrato una grande unione, molte persone nel mondo hanno supportato la causa Tibetana, grazie anche al grande lavoro svolto da Sua Santità; l’altra parte però sta usando tutti i poteri politici, finanziari ed umani a disposizione per creare discordia tra i Tibetani che vivono in Tibet e nelle le comunità locali dei Tibetani in esilio. In particolare, sta utilizzando dei mezzi ingannevoli per creare ostacoli alle attività che Sua Santità svolge a livello globale. Il Kashag desidera fare un grande appello ai Tibetani che vivono dentro e fuori dal Tibet, affinché facciano attenzione a queste manipolazioni e rimangano sempre uniti tra di loro, mantenendo dei buoni rapporti con le comunità locali.

Data l’estrema importanza delle imminenti elezioni per la creazione del quindicesimo Parlamento in Esilio Tibetano e per l’elezione del terzo Kalon Tripa (Presidente del Kashag, eletto direttamente dal popolo Tibetano, n.d.r.), vi sono molte discussioni e dibattiti su chi eleggere. Allo stesso tempo, i tibetani devono stare molto attenti a infiltrazioni dell’altra parte. Inoltre, tutti i Tibetani devono prendere parte attivamente al processo delle elezioni: non devono sottrarsi alle loro responsabilità e al diritto di voto. E’ importante usare la propria testa piuttosto che seguire quello che dicono gli altri, in modo da scegliere il giusto candidato per le elezioni. Il Kashag desidera fare un appello a tutti i Tibetani affinché prendano questa questione molto seriamente.

Per più di cinquant’anni, i tibetani in Tibet e in esilio sono stati capaci di resistere agli eventi insostenibili e alle emergenze con grande coraggio e forza; per più di quattro generazioni i Tibetani sono stati in grado di preservare la loro religione, cultura e tradizione. Questo è dovuto solamente alla grazia di Sua Santità Dalai Lama. Inoltre, i Tibetani sono sempre stati capaci di seguire il movimento non violento e questo è per noi motivo di grande orgoglio. Se si guardano i cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo e nella nazione, si può dire che la questione del Tibet sta andando verso la ricerca di una soluzione. Tuttavia Sua Santità spesso afferma che si deve sperare nel meglio ma che bisogna prepararsi al peggio. Ci vorrà tempo per risolvere la questione del Tibet, ma è importante che tutti i Tibetani mantengano la buona condotta morale che li contraddistingue senza perdersi d’animo. La buona condotta morale non è solo un simbolo dei Tibetani, ma è anche un modo ottenere l’affetto e la simpatia dei cinesi e del mondo intero, e per avere un vasto supporto alla nostra causa. Allo stesso modo i giovani Tibetani devono sforzarsi nei loro studi, in modo particolare si devono sforzare per diventare dei professionisti preparati sia nelle materie tradizionali che in quelle moderne.

La politica della Via di Mezzo, che è stata adottata dalla maggior parte dei Tibetani sotto la guida di Sua Santità Dalai Lama, è l’unica via per risolvere la questione del Tibet. Il Kashag sta perseguendo questa politica, che piace alla maggioranza del popolo Tibetano e che è stata approvata all’unanimità dal Parlamento Tibetano in Esilio. Siamo sicuri che tutti i tibetani, una volta compresi a pieno i benefici, supporterà totalmente questa politica.

Ed infine, il Kashag prega per la lunga vita di Sua Santità, e prega affinché Egli possa esaudire tutti i suoi desideri. Possa la verità sulla questione Tibetana emergere presto!

Il Kashag

N.B. Questa versione in Italiano deriva dalla traduzione Inglese della dichiarazione fatta in Tibetano. In caso di discrepanze, il testo tibetano rimane la versione ufficiale.

Sonam Sangmo

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