Songtsen Gampo - il Grande conquistatore - Associazione Culturale Tibetana

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Songtsen Gampo - il Grande conquistatore



Molti storici tibetani considerano cominciata nel 617 la storia del loro paese. Nacque in quell’anno Songtsen Gampo, il trentatreesimo re del Tibet; che portò il Tibet al livello dei grandi imperi dell’Asia. Quando sale sul trono del Yarlung, a tredici anni (629), niente lascia presagire le sue future conquiste.

Nonostante l’inesperienza, il giovane re ottiene il sostegno dei ministri che suo padre gli ha lasciato in retaggio e mostra subito la propria ambizione: appena ottenuto il potere sottomette i nobili insorti e ristabilito l’ordine, lancia l’esercito alla conquista delle regioni settentrionali, in direzione della Via della Seta.

Nel 632 Songtsen Gampo invia nel Nepal il ministro Gar Tongtsen, che gli ottiene in matrimonio Brikuti Devi, figlia di Amshuvarman, fondatore della dinastia nepalese dei Thakuri. La principessa porta con sé una statua di Akshobya, una delle manifestazioni spirituali del Buddha; giunta a Rassa (la futura Lhasa ) fa costruire il tempio di Rassa Trulnang, oggi noto col il nome Jo khang, la cattedrale di Lhasa. Viene attribuita a questa principessa del Nepal anche la costruzione di un palazzo sul Marpo Ri, proprio là dove mille anni dopo sarà eretto il Potala.

Durante cinque anni (630- 635) conquista e sottomette lo Shangshung settentrionale, poi il territorio dei Sumpa, in direzione Kokonor. Il re comanda personalmente il suo esercitoselvaggio, facendo ‘piegare i sudditi come conne di bambù’. La nuova Cina dei Tang è in quel momento piena espansione: nel 630 ha sconfitto i turchi orientali e cinque anni dopo i Tuyuhuni sono costretti a loro volta arrendersi di fronte all’esercito dell’imperatore Taizong ( 629-49). Songtsen Gampo, subito dopo il ritorno in patria dell’esercito cinese, egli raduna le sue truppe a cui aggiunge quelle dello Shangshung da poco conquistato, poi lancia il suo esercito a invadere quel territorio privo di guida. Nello stesso periodo invia un’ambasceria in Cina per ottenere la mano della principessa Wen-Cheng Kung-chu, ma l’imperatore T’ang rifiutò l’alleanza matrimoniale. Songtsen Gampo s’impadronisce allora del territorio nei dintorni di Kokonor e dopo attaccò direttamente la Cina (638). Il suo esercito ricaccia indietro le guarnigioni imperiali e arriva sino a Songpan, alle porte della casta pianura di Sichuan. L’armata Tibetana, sotto la guida di ministri e di generali, invase anche il territorio dello Yunan e della Birmania, e infine, nel 640, il Nepal. Songtsen Gampo manda in Cina il fedele ministro Gar Tongtsen, per chiedere di nuovo la mano della principessa, ma questa volta l’imperatore della Cina non poté più ignorare la strapotere del Tibet.

Verso il 635, durante il regno di Songtsen, viene introdotto l’uso della scrittura nel Tibet centrale. Egli mandò il ministro Thonmi Sabota e altri sedici uomini in India per studiare il Sanskrit. La spedizione non fu priva di pericoli. Molti di loro si ammalarono gravemente e dovette far ritorno in patria e altri morirono. Ma Thonmi Sabota riuscì a portar a termine l’impresa ed elaborò l’alfabeto tibetano. Questo permise la traduzione dei testi buddisti scritti in Sanscrito in Tibetano.La scrittura divenne anche uno strumento indispensabile per l’amministrazione di un territorio ormai immenso.

Nel 641, Songtsen Gampo cedette il trono al figlio Gungsong Gungtsen che aveva compiuto il tredicesimo anno di vita. Tuttavia, secondo le cronache, il nuovo re adolescente cadde in un’imboscata del re dello Shangshung e fu assassinato. L’anno successivo dopo la morte di Gungsong Guntsen, Songtsen Gampo dovette riprendere il potere.

Durante la sua amministrazione, Songtsen Gampo aveva diviso il regno in sei distretti ed ogni distretto era incaricato un amministratore. Gli amministratori allocate tra i suoi sudditi, i quali erano divisi in classi sociali: l’esercito, contadini, inserviente. L’esercito, strumento principale della conquista, ha un preciso ordinamento gerarchico: ogni grado riceve delle insegne, ogni formazione proprie bandiere e i propri distintivi. Songtsen Gampo muore nel 650 a causa di qualche epidemia. Il suo corpo viene deposto in una camera funebre per il periodo di un anno, il tempo necessario per il disseccamento. Il corpo venne ricoprto d’oro e poi sepolto nella camera più grande del tumulo detto la Tomba Rossa nella valle di Chon-gye.

 
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