Thepa Tenpa - Associazione Culturale Tibetana

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Thepa Tenpa


Thepa Tenpa è una delle quattro opere rappresentate dal Monastero Meru a Lasha in Tibet. Le altre tre opere sono Jinpa Chenpo, Jigten Wangchuk e Chungpo Dhonyoe e Dhondup.

Trama

Un giorno, la Regina disse al Re che aveva fatto un bellissimo sogno – un sogno dove il sole e la luna erano dentro lei, in cielo c’era un enorme arcobaleno e una pioggia di fiori profumati si riversavano su tutto il Regno. Il Re fu felice di ascoltare questo sogno, poiché sapeva che era di buon auspicio. Esattamente nove mesi e otto giorni più tardi, la Regina diede alla luce un bellissimo bambino, che non piangeva mai, e che dal primo giorno di vita mostrò un particolare rispetto nei confronti dei monaci e delle scritture. Durante la sua infanzia, lo straordinario bambino, dimostrò una grande affinità verso i temi religiosi, e sviluppò una fede sempre più profonda nel Buddha. Per le sue straordinarie qualità e per la sua profonda devozione, i tre preti lo chiamarono “Thepa Tenpa”, che significa “Fede Risoluta”.

Il Regno visse in pace e prosperità per molti anni. Ma una coppia invidiosa, che era l’incarnazione di demoni, decise di portare sofferenza in quella terra. Con i loro poteri magici, si trasformarono in cinghiali, il marito in un cinghiale nero, la moglie in un cinghiale striato. Complottarono di uccidere il Re e la Regina. Il cinghiale nero avrebbe distrutto la pianta della vita del Re, mentre il cinghiale striato avrebbe distrutto quella della Regina. Senza queste piante preziose, il Re e la Regina sarebbero morti.

Entrarono di nascosto nel giardino reale. Il Principe riuscì ad uccidere il cinghiale nero, che purtroppo aveva già sradicato la pianta della vita della Regina. Dopo qualche tempo la Regina morì a causa di una serie di malattie. Le dakini, o dee, apparvero al suo funerale per celebrare dei riti speciali e per portarla nel reame celestiale. Nel frattempo, il giovane Principe ordinò di cercare il cinghiale striato, che era riuscito a scappare, ma le ricerche furono vane. Trovarono però una bellissima donna. Il giovane Principe riconobbe immediatamente il cinghiale che si nascondeva sotto quella forma e rifiutò i tentativi della donna di guadagnare i suoi favori. Purtroppo, nonostante gli avvertimenti del principe, il Re non seppe resistere alla straordinaria bellezza della donna, e se ne innamorò. Ned-Nar divenne la nuova Regina, e, per non perdere l’ importante carica ottenuta, iniziò a studiare un piano per liberarsi del Principe, che rappresentava il suo maggiore nemico.

Un giorno finse una malattia che nessuno dei medici fu in grado di diagnosticare. Bangha era molto turbato, perché l’amava profondamente, e le chiese come avrebbe potuto aiutarla. Lei rispose che aveva bisogno di un fiore medicinale chiamato Kushana, che si trovava a Lanka, nella terra dei demoni. Fece promettere al Re che avrebbe mandato il Principe a prendere quest’erba. Il giovane Principe partì per il lungo viaggio, e giunse alle porte di Lanka dopo tre anni e tre mesi. Incontrò la Divinità del luogo, che fu gentile con lui, e gli spiegò che il Kushana non era un fiore, come gli era stato detto, ma era in realtà la figlia del Re dalle dieci teste di Lanka. Consigliò al Principe di tornarsene indietro, poiché la sua era una missione impossibile. Ma il Principe non ne voleva sapere, e allora la Divinità gli diede un elefante magico e gli consigliò di partire il quindicesimo giorno del quarto mese del calendario lunare. Questo è il giorno in cui i demoni digiunano, ed è considerato un giorno di buon auspicio.

Il principe proseguì il suo cammino e dopo poco incontrò due serpenti, uno bianco e uno nero, che lottavano ferocemente tra di loro. Provò una grande compassione nel vedere quella scena e li separò, salvando così le loro vite. I serpenti erano dei Nagas, che si trasformarono in forma umana per esprimere la loro gratitudine, presentandosi al cospetto del Principe con cinque pezzi di turchesi.

Quando il Principe giunse alla prima porta di Lanca incontrò un demone guardia, al quale offrì un turchese da mettere al collo. Il Principe continuò ad offrire turchesi sino a che non giunse alla settima porta. Fu là che chiese dove viveva il Re. In genere questa era una domanda a cui nessuno osava rispondere, ma quando il Principe chiedeva, tutti rispondevano immediatamente. Gli dissero che il Re era nei dintorni del palazzo e lo pregarono di entrare dalla porta ad est.

Il Principe seguì i consigli, e riuscì a trovare il Re dalle dieci teste. Ognuna delle dieci teste fece al Principe una domanda, alle quali egli rispose con grande saggezza, su istruzione della Divinità del luogo che aveva incontrato. Sentendo le risposte del principe, il Re comprese di essere di fronte ad una persona molto speciale. Improvvisamente, un enorme lampo colpì le colline circostanti distruggendole, facendo tremare tutto il palazzo reale. Questa spaventosa e infausta catastrofe terrorizzò i demoni. Il Re si prostrò subito davanti al Principe, promise che avrebbe smesso di uccidere e che avrebbe seguito gli insegnamenti del Buddha. Decise inoltre di dare in sposa la figlia al giovane Principe. Thapa Tenpa aveva incontrato molte donne di generi e estrazioni diverse, e tutte erano state ammaliate dal suo fascino, tanto che quando a Lanka giunse la notizia che il Principe stava per prendere in moglie Kushana, tutte le donne si rattristarono. Il Principe dovette affrontare una serie di ostacoli, tutti mirati a evitare la partenza di Kushana. Ma le prove, furono superate con l’aiuto della sua Principessa, che conosceva tutte le soluzioni.

Alla fine il Principe e la Principessa furono pronti per partire verso Bengal. Su consiglio di Kushana, il Principe chiese al Re la “pietra che esaudisce tutti i desideri”. Sulla via per Bengal, il Principe ricevette in dono dai due Re Naga due adorabili fanciulle, Yang-Shana e Sum-Shana. Presto, tutto l’entourage giunse a Bengal. Il Re ne fu felice, e annunciò il suo arrivo alla Regina (l’essere che si era trasformato in cinghiale striato). La Regina, contrariata, si inventò molte altre missioni apparentemente impossibili per il Principe. Ma grazie alla “pietra che esaudisce tutti i desideri”, riuscì sempre a portare a termine con successo tutte le missioni.

Alla fine la Regina demone finse la guarigione dalla malattia, e insistette per ripagare la gentilezza del Principe. Kushana comprese che era una tattica per sedurre il principe; a quel punto disse che era stata portata a Bengal per curare la Regina, dunque avrebbe svolto il suo lavoro. In primo luogo portò la Regina a corte e le chiese a quale lignaggio appartenesse. Poi Kushana disse che gli angeli non erano felici, e che la Regina doveva farsi un bagno in uno stagno speciale. Mentre portava la Regina allo stagno sacro, chiese alla figlia del Naga Nero di fare emergere i genitori dall’acqua. Al comando, un bue rosso con un corno emerse dalle profondità dello stagno e si gettò contro il corpo del demone Regina, trafiggendola ammazzandola all’istante.

Dopo qualche tempo, quando venne a conoscenza di tutta la storia della perfida Regina, il Re fu preso da profonde turbe, e decise di diventare un monaco sotto il Lama Nya-Nyen Delwa. Il Principe Thepa Tenpa prese in sposa tutte e tre le ragazze, ognuna delle quali gli diede un figlio. Visse per centoventisette anni e governò il suo regno con gioia, correttezza e in pace, diffondendo il Buddhismo in quelle terre. La gente accorreva per celebrarlo da tutto il Tibet.

 
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